Canali Minisiti ECM

Co-infezione influenza-coronavirus: caso in California

Infettivologia Redazione DottNet | 02/11/2020 15:03

Non è il primo ma ripropone il tema della 'epidemia gemella'

Documentato in California un caso di co-infezione influenza-coronavirus in un paziente under-65: per quanto non sia il primo, l'evento pone l'accento sulla possibilità che la doppia infezione contemporanea da parte dei due virus è destinata a divenire più frequente e che possa debilitare le difese immunitarie del paziente.  Già ad aprile scorso, sempre in California, era stato riportato un caso di co-infezione sul Journal of the American Medical Association, ma ad oggi resta da chiarire quanto sia comune e significativo questo tipo di evento. Secondo quanto riferito dalla NBC, le autorità sanitarie della contea californiana Solano dove è stato riportato il caso avvertono che, se i casi di Covid non si ridurranno, con l'inizio della stagione influenzale sarà inevitabile che i casi di co-infezione diverranno più frequenti, concretizzando il rischio di una "pandemia-gemella" (twin-emic), con entrambi i virus circolanti contemporaneamente a livelli elevati.

pubblicità

Ciò renderà non solo i pazienti più vulnerabili e il loro sistema immunitario più debole, ma metterà anche in serio rischio la tenuta dei servizi sanitari ospedalieri e non, ha dichiarato Bela Matyas, dell'Health Office della contea Solano.

Commenti

I Correlati

Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento

A svilupparlo i ricercatori della Duke University. Incoraggia il sistema immunitario a colpire una porzione della superficie del virus che è meno variabile

Lo studio sulla figlia di JN.1 che negli Usa ha sorpassato la madre ed è responsabile di 1 caso su 4

L’approccio corretto e vincente prevede più vaccini diversi che possano rispondere all’appropriatezza vaccinale individuale, in sostanza un vaccino “giusto” per ogni singolo paziente

Ti potrebbero interessare

Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento

A svilupparlo i ricercatori della Duke University. Incoraggia il sistema immunitario a colpire una porzione della superficie del virus che è meno variabile

Lo studio sulla figlia di JN.1 che negli Usa ha sorpassato la madre ed è responsabile di 1 caso su 4

L’approccio corretto e vincente prevede più vaccini diversi che possano rispondere all’appropriatezza vaccinale individuale, in sostanza un vaccino “giusto” per ogni singolo paziente

Ultime News

Emilio Croce: "Il Consiglio di amministrazione, anche per quest’anno, ha scelto di riconoscere l’integrale rivalutazione Istat delle prestazioni"

Durigon: "Interverremo ancora sull’indicizzazione degli assegni: non è giusto dare la stessa inflazione a tutti, meglio sostenere le pensioni basse"

I più anziani sono deceduti per le malattie circolatorie

Cattolica-Gemelli, presente nel 13-16% dei test, tipo virulento